Carioca

ca-riò-ca

Significato Di Rio de Janeiro; per estensione, brasiliano; danza popolare sud-americana

Etimologia voce portoghese, da Carioca, nome di un piccolo fiume presso Rio de Janeiro, di origine tupi, composto di cari ‘bianco’ e oca ‘casa’.

  • «Non si nota? Lui è un vero carioca!»

Le parole hanno comportamenti strani — o meglio, siamo noi a concepirle e a deformarle in maniera strana. Le etichette che appiccichiamo ai fatti e alle cose del mondo si slargano, si precisano, cambiano scala, si sovrappongono continuamente, e ogni volta che lo fanno c’è dietro un meccanismo di pensiero da scoprire. Il termine ‘carioca’ ne è una testimonianza brillante, che ci chiede di fare una piacevole puntatina in Brasile.

In origine Carioca è il nome di un fiume, che passa presso Rio de Janeiro. È un nome di origine tupi — un arcipelago di lingue delle popolazioni native dell’America Meridionale — ed è riportato come composto di cari ‘bianco’ e oca ‘casa’, un riferimento ancestrale suggestivo ma difficile da decifrare con sicurezza. Ad ogni modo, il riferimento al fiume è diventato il riferimento alla città intera: per dire che una persona è di Rio, si può dire che è carioca, e si può dire carioca ogni uso e costume della città.

Fin qui niente di strano. Se non che in italiano ‘carioca’ è attestato inizialmente come nome di una danza tipica sudamericana, che negli anni ‘30 si diceva «più ardente del tango argentino, più frenetica della rumba cubana». Tipica sudamericana? Nessun dubbio?
Nel ‘33 era uscito Fly Down to Rio, straordinario film d’esordio della coppia danzante Fred Astaire e Ginger Rogers. Fulcro del film è un’esibizione della coppia, questa splendida coreografia di Dave Gould che è appunto detta ‘carioca’. Tutte le attestazioni di ‘carioca’ in italiano sono successive all’uscita del film (Montale nel ‘39 scriveva «Presti anche tu alla fioca / litania del tuo rapido quest'orrida / e fedele cadenza di carioca?»). Peraltro il titolo in Italia fu trasposto proprio con ‘Carioca’. Ma ecco, così come la lingua tupi fu rielaborata e unificata dai gesuiti, così è plausibile che la visita di Fly Down to Rio abbia avuto un ruolo… creativo, riguardo alla concezione di questa danza. Che comunque non ha avuto gran fortuna successiva. Ma la storia non finisce qui.

Dal fiume alla città, dicevamo, e poi dalla città al Paese. ‘Carioca’, se in un primo momento era dichiarato riferito strettamente a Rio de Janeiro, col tempo — complice una lingua sempre in cerca di sinonimi scoppiettanti — è passato a indicare il ‘brasiliano’. Un’estensione progressiva per sineddoche, che prospera là dove c’è una cultura celebre e prestigiosa che spicca (quale è quella di Rio), e soprattutto dove non si sanno fare troppe differenze: nella nostra mente collettiva abbiamo quel minimo di nozioni geografiche che ci fanno distinguere il Brasile dal Perù e dall’Argentina, quindi non estenderemmo ‘carioca’ al sudamericano in genere — mentre le differenze fra Rio e il resto del Brasile sembrano piallabili. Non che se il Brasile fosse più vicino le cose migliorerebbero: dopotutto i ‘Paesi Bassi’ li chiamiamo ‘Olanda’, il ‘Regno Unito’ lo chiamiamo ‘Inghilterra’. Certo che saper mettere bene a fuoco le cose è utile e fine, e riservare ‘carioca’ a Rio de Janeiro ha una sua eleganza di mondo — ma la lingua fa spesso la disinvolta.

Infine, va detto che ‘carioca’ è un nome estremamente simpatico: qualità che a dispetto della scarsa accademicità sappiamo avere un grosso rilievo nel successo delle parole.

Parola pubblicata il 29 Dicembre 2022