Sabotaggio

sa-bo-tàg-gio

Significato Atto di danneggiamento di mezzi di produzione allo scopo di impedire lo svolgimento del lavoro, o di infrastrutture perché non possano essere usate; atto volto a intralciare, far fallire, denigrare qualcosa o qualcuno

Etimologia dal francese sabotage, da saboter ‘fare un lavoro male, senza cura’, da sabot ‘zoccolo’.

  • «Il sabotaggio della sorpresa è opera sua.»

Il sabotaggio è un danno fatto a una catena di produzione al fine d’impedirla, che però si estende anche al danno fatto all’infrastruttura di pubblica utilità per ostacolarne il funzionamento. Un’importante fattispecie di reato, un’azione di protesta o di guerriglia, che scaturisce dal sabot, lo zoccolo di legno. C’è da capire come.

Ora, già nei primi del Novecento, ossia quando questa parola iniziò a prendere piede (a partire dal francese, ma non solo in italiano), girava il racconto che l’associazione sabot-sabotaggio scaturisse dal fatto che i duri sabot di lavoratori e lavoratrici fossero usati per inceppare e fracassare le macchine industriali. Erano periodi di intense lotte operaie, spesso narrate dalla stampa in maniera denigratoria e pittoresca: lo studio etimologico pare ci porti altrove.

Ora, il sabot, ottenuto intagliando un blocco di legno, non ha mai avuto la nomea d’essere un oggetto eccezionalmente raffinato e rifinito. Il verbo francese saboter aveva preso, in precedenza il significato di ‘fare un lavoro poco curato’, e quindi ‘lavorare male’; non che fosse l’unica suggestione data dal sabot — era anche un verbo che si riferiva al fare cattiva musica, richiamando pure il trepestio degli zoccoli — ma questa pare un passaggio più che plausibile.

Infatti il primo genere di sabotaggio, il meno rischioso ma non meno efficace, è un’azione sostitutiva dello sciopero, che consiste nel lavorare lento e male. Questo modo di ostacolare la produzione trovò poi anche realizzazioni più attivamente dannose, come appunto la mirata, destra distruzione di elementi chiave della catena — atto che riesce al suo meglio quando dissimulato, clandestino, chirurgico e discreto, difficile da scoprire, con danni ardui da individuare e da riparare. La sostituzione occulta dell’ingranaggio con un altro del tutto simile ma che non indenta è un sabotaggio molto più sabotaggio dell’incendio (che pure può essere frutto di un sabotaggio, beninteso).

Il nome di un’azione del genere è accattivante, si porta dietro sfumature precise, informate. Così, oltre ad esser diventato un internazionalismo, il sabotaggio ha esteso la sua portata in maniera varia. Al di là di quelli che investono la produzione industriale e l’infrastruttura pubblica, si parla di sabotaggi con una certa specificità in ambito bellico (a partire dalla Grande Guerra, come s’immagina), e con un tropo un po’ ardito diventa in genere l’azione che intralcia, denigra, fa fallire qualcosa: posso parlare di come le tue digressioni abbiano sabotato la riunione importante, di come un dossier curato negli anni, lasciato sulla scrivania giusta al momento giusto, riesca a sabotare una candidatura, o del corteggiamento sabotato da uno chaperon invadente.

Un destino brillante, per uno zoccolo!

Parola pubblicata il 27 Agosto 2025